Il Primo PC Era Italiano. Ma Il Mondo Se N’è Dimenticato.
Quando si parla di personal computer, i nomi che vengono in mente sono sempre gli stessi: Apple, IBM, Microsoft. Silicon Valley, Steve Jobs, Bill Gates. Ma cosa succederebbe se ti dicessi che il primo vero personal computer non è nato in America? E che, invece, dobbiamo ringraziare un manipolo di visionari italiani?
No, non è fantascienza. È la storia dimenticata della Olivetti Programma 101, il primo computer da scrivania mai creato, concepito nel 1965 da un ingegnere italiano, Pier Giorgio Perotto. Un prodigio tecnologico, un passo avanti di un decennio rispetto a IBM e Apple, che avrebbe potuto cambiare per sempre la storia dell’informatica. Se solo il mondo se ne fosse accorto.

Olivetti Programma 101, 1965. Foto disponibile sotto licenza cc 101 | Olivetti Programma 101, 1965. | Emanuele | Flickr
Un Computer Quando I Computer Non Esistevano
All’epoca, dire “computer” significava immaginare stanze piene di macchine gigantesche, cavi ovunque e tecnici in camice bianco. Il concetto di un computer che potesse stare su una scrivania? Ridicolo.
Eppure, la Programma 101 cambiò le regole del gioco:
✅ Compatta e user-friendly – Pensata per chiunque, non solo per ingegneri. ✅ Memoria su schede magnetiche – Un’idea così avanti da anticipare i floppy disk di vent’anni. ✅ Interfaccia intuitiva – Poteva eseguire calcoli complessi senza bisogno di programmatori esperti.
Non era solo una macchina, era una visione.

Computational Electromagnetics and the IEEE Antennas and Propagation Society: Seventy-five years of shared history, part 1 – Scientific Figure on ResearchGate. Available from: https://www.researchgate.net/figure/A-NASA-scientist-works-with-the-Olivetti-P101-1969-The-P101-was-used-as-a-calculation_fig1_383075610
A New York Applaudono, Alla NASA La Comprano
Quando Olivetti presentò la Programma 101 all’Esposizione Universale di New York nel 1965, il mondo rimase a bocca aperta. Finalmente, un computer che poteva stare sulla scrivania di un ufficio, di un ingegnere, persino di uno studente.
Non erano solo chiacchiere. La NASA acquistò diverse unità per eseguire calcoli fondamentali nelle missioni Apollo. In pratica, la Programma 101 ha contribuito a mandare l’uomo sulla Luna. Ma questa non è la parte che trovate nei libri di storia.
🔭 Programma 101 e la corsa alla Luna Durante il programma Apollo, gli ingegneri della NASA utilizzarono la Programma 101 per calcoli di traiettoria e pianificazione delle missioni. Questo è particolarmente interessante poiché a bordo delle navicelle spaziali era presente l’Apollo Guidance Computer (AGC) per la navigazione in tempo reale, ma la NASA faceva affidamento anche su calcoli effettuati da terra per supportare le missioni.
🖥️ Un rivoluzionario computer da scrivania La Programma 101, introdotta da Olivetti nel 1965, era compatta, programmabile e dotata di memoria integrata, rendendola uno strumento ideale per calcoli complessi senza la necessità di un enorme mainframe.
📌 Alcuni dati chiave: ✅ Utilizzata dalla NASA per la pianificazione delle missioni lunari, inclusi i calcoli di rientro per l’Apollo 11. ✅ Uno dei primi computer da scrivania impiegati in un programma spaziale. ✅ Un contributo italiano alla conquista della Luna, spesso ignorato nella narrazione storica.
Mentre l’Apollo Guidance Computer gestiva la navigazione in volo, la Programma 101 forniva agli ingegneri della NASA i calcoli essenziali per il successo delle missioni.

Replica dell’ AGC, il computer utilizzato dall’Apollo 11 a bordo per la navigazione in tempo reale
Il Treno Dell’Innovazione Che Abbiamo Perso
📉 IBM Entra In Scena – I giganti americani fiutarono l’affare e, con le loro risorse infinite, schiacciarono la concorrenza prima ancora che potesse crescere. 📉 Mancanza di visione strategica – Olivetti, dopo il lancio, tornò a concentrarsi sulle macchine da scrivere e su altri progetti. 📉 Marketing inesistente – Gli americani avevano un talento incredibile nel vendere sogni. Gli italiani, purtroppo, molto meno.
Se L’Italia Fosse Diventata La Silicon Valley?
Facciamo un esperimento mentale. Immagina se Olivetti avesse avuto la lungimiranza e le risorse per sfidare i colossi americani. Se oggi, invece di Windows e Mac, usassimo un “Olivetti OS” su computer italiani. Se la Valle del Silicio fosse la Pianura Padana.
Non sarebbe fantascienza. Sarebbe stata la storia.
Eppure, il destino ha deciso diversamente. O meglio, sono stati gli errori umani a scriverlo diversamente.
Ma una cosa è certa: la Programma 101 rimane un capolavoro dell’ingegno italiano. Un pezzo di storia che merita di essere ricordato.
La Rivincita Della Programma 101
Oggi, la Programma 101 è esposta nei più grandi musei del mondo, incluso il MoMA di New York. Non come un reperto dimenticato, ma come un’icona di design e innovazione.
La sua eredità vive ancora, silenziosa ma presente. Ed è nostro dovere ricordare a tutti che, prima della Silicon Valley, c’era Ivrea.
E tu, conoscevi questa storia?